Ultima modifica: 18 Marzo 2020

SALTO FUORI DALLA CARTELLA giorno11

Innanzitutto una buona notizia… un pacifico ha trovato casa al bar Silver!!!

E poi, come ogni mercoledì, un pensiero per noi adulti sempre da Matteo Bussola.

Non so se lo avete notato anche voi, ma certe piccole cose sono già entrate a far parte delle nostre routine.
Già trovo meno strano di prima, per dire, – ormai quasi *naturale* – che la figlia maggiore si svegli e si prepari e si piazzi davanti al pc per la lezione on line con gli insegnanti. Già mi sto abituando, e pure loro, al fatto che le due più piccole ricevano i compiti da fare via mail o via chat, e al fatto che il soggiorno sia diventato un gigantesco banco di scuola. Già mi sono abituato – lo stiamo facendo tutti – a ottimizzare gli spostamenti (i famosi *già che esco*): in un giro unico si va a fare la spesa, a pagare le bollette, a ritirare le medicine prenotate in farmacia, a prendere il giornale e il cibo per i cani, per poi rientrare alla base certi di non dover essere costretti a ri-uscire per diversi giorni. Già mi sono abituato al fatto che anch’io sono responsabile per le vite degli altri, e viceversa. Già trovo giusto, e sano, e pure bello, che in famiglia si stia tutti insieme sia a pranzo che a cena, che si contribuisca tutti a cucinare e apparecchiare (mentre prima, spesso, le bambine si limitavano a tornare a casa e a trovar pronto, a mangiare tutte in orari diversi). Già non mi sento più un nerd marziano per il fatto di discutere a pranzo di che film guarderemo insieme dopo cena, dato che uscire non si può. Mi sto abituando anche al silenzio là fuori, che i primi giorni mi causava un’angoscia tangibile, invece ora mi fa immaginare di vivere in un paesino di alta montagna, lascia spazio al suono della Natura (i passeri, i merli, le cornacchie la mattina, non si sono mai sentiti così bene), così come mi sento grato per il fatto che queste giornate diventate improvvisamente lunghissime, anche se problematiche, prevedano tempo da passare con le bambine, a giocare a carte, a vederle travestirsi, a leggere libri assieme. Non è più tempo ritagliato seguendo la linea tratteggiata di un senso di colpa, è un tempo che scegliamo di vivere perché, mi pare, gli abbiamo restituito tutti un valore, pur in mezzo alle enormi difficoltà lavorative ed economiche e logistiche che avere figli sempre per casa comunque comporta, per un genitore o per l’altro o per entrambi.
Ci stiamo abituando, soprattutto, mi sembra, al fatto che la vita è una continua lezione da imparare, ci ricordiamo d’un tratto che non siamo mai stati davvero al sicuro da niente, e che il fatto che credessimo di essere invincibili è sempre stata una pietosa bugia. Non lo siamo, non lo siamo mai stati, ed è proprio quella la forza degli esseri umani: avere paura ma andare avanti lo stesso. Cadere, rialzarsi, rimettersi in cammino pronti a cadere ancora. Pronti a rialzarci, insieme, di nuovo.
Sarà la nostra paura a salvarci, abituiamoci a portarla con noi, come legna che alimenta il coraggio lungo la via.
La consapevolezza è la miglior invincibilità che ci sia.

Un GRAZIE GRANDISSIMO a tutti voi che state accanto ai vostri figli e nostri alunni ogni giorno e spesso vi fate compagnia tra di voi, questo tempo ci insegna che si può essere vicini anche senza poterlo!




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