SALTO FUORI DALLA CARTELLA giorno32
Una lettura per noi grandi…
Il professore di matematica Tommaso Zamagni, cesenate e anche arbitro di calcio di serie C, insegna alla scuola media di San Mauro Pascoli scrive ai genitori dei suoi alunni.
Cari genitori, la scuola permette di leggere attraverso. I ragazzi stanno vivendo un periodo incredibilmente strano e per tanti aspetti disagevole. Sentono la mancanza di relazioni umane, se non esclusivamente quelle del nucleo familiare stretto. Sono privi tanto di ciò che li fa stare bene: gli amici, le attività ludiche, sportive, le associazioni parrocchiali, non possono uscire, giocare all’aperto e neppure andare a scuola! Manca la scuola. Manca terribilmente nella dimensione più autentica: quella fatta di carne, voce, sguardi. Oggi la scuola è distorta nei suoni perché passa tramite il microfono del computer e nebulosa tra i colli lunghi che si inseguono alla videocamera del cellulare. La scuola è brutalmente digitalizzata: perché passa attraverso i tasti che corrono su Classroom, MEET, Gmail, Jamboard, Word, PDF… e “ommioddio fino l’altro ieri conoscevo solo Minecraft!”, per questo per tanti molto più inaccessibile o quantomeno difficile. Ma siamo chiamati a guardare a quel connettivo che appare piccolo, posto al centro della nuvola: nonostante.
Che meraviglia.
Nonostante la mancanza degli amici sto riscoprendo l’amore e la presenza dei miei familiari, torno a giocare a carte dopo cena con tutta la famiglia, rispolvero una Wii che addirittura papà ha proposto di attaccare alla TV e ritrovo i miei genitori in momenti di svago e di confronto che mi mancavano. Nonostante la mancanza del calcio, del tennis, delle uscite pomeridiane con gli amici, riscopro me stesso, nelle mie passioni più antiche: leggo libri come non facevo da anni, sono tornato a dipingere, aiuto i nonni in campagna in mezzo ai miei amati animali. Nonostante mi manchi andare a momenti per me importanti come gli Scout o gli incontri in parrocchia, riscopro un bisogno di riflessione personale, penso molto, mi metto in discussione e mi chiedo cosa farò al ritorno alla vita normale. Nonostante.
Nonostante sia così strano vivere la scuola in questa dimensione priva di relazioni, la scuola c’è, ci chiama, ci invita a nuove modalità di interazione. Modalità che hanno lati pesanti: i ragazzi passano tanto tempo davanti agli schermi, faticano ad avere sicurezze, direzioni chiare. Sono tante le incomprensioni e i dubbi che possono essere risolti in tempi brevi. E allora? Dov’è il relativo “nonostante”? La scuola sta insegnando a trovare un modo, non una scusa. La scuola sta insegnando a ciascuno che bisogna darsi da fare facendo rendere al meglio gli strumenti di cui si dispone. Ci insegna più che mai che per una buona comunicazione in gruppo bisogna rispettare l’altro, bisogna prendersi il proprio tempo e darne tanto. Poi ci ricorda quotidianamente che una buona connessione è molto importante, perché senza ascolto ci si limita nel sapere, nel conoscere. Ci rassicura la scuola, perché nonostante sia piena di problemi, si prende cura ancora della persona. Didatticamente sta insegnando tantissimo. Certamente ad utilizzare nuove piattaforme, nella consapevolezza della potenza e della delicatezza della rete. Sta insegnando che le parole non vanno sciupate: ogni parola scambiata è portatrice di un senso, ogni parola ha un significato profondo. Per questo in ogni intervento i ragazzi sono chiamati ad essere precisi, chiari, curati. La scuola ci sta poi insegnando che i professori sono una risorsa, che averli a disposizione in una relazione umana è davvero un’opportunità. Insegna allora che la vita di classe trova pienezza nella relazione vera di scambio reciproco, del dubitare, del chiedere, dell’interrogarsi e del domandare. Imparare passa attraverso un linguaggio ma anche da un fisico e dalla sua postura, dal tono di voce, dalla modulazione, dall’intensità dello sguardo, da mani che accolgono e sorrisi che rassicurano.
Cari genitori, i vostri ragazzi stanno facendo tanto. Nonostante il Coronavirus imparano e crescono.
Nonostante tutto sperano.
Vi alleghiamo anche uno dei materiali che la psicologa della scuola dott. Roberta Floris ha inserito della circolare di ieri e che può esservi utile.